L'origine fu probabilmente connessa ad un insieme di riti propiziatori, risalenti al X-VI secolo a.C.,
in merito ai cicli stagionali legati all'agricoltura, ovvero relativi
al raccolto dell'anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno
nuovo, diffuso nell'Italia settentrionale, nell'Italia Centrale e meridionale, attraverso un antico Mitraismo e altri culti affini come quello celtico, legati all'inverno boreale.
Gli antichi Romani ereditarono tali riti, associandoli quindi al calendario romano, e celebrando, appunto, l'interregno temporale tra la fine dell'anno solare, fondamentalmente il solstizio invernale e la ricorrenza del Sol Invictus. La dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura. I Romani credevano che in queste dodici notti ( il cui numero avrebbe rappresentato sia i dodici mesi dell'innovativo calendario romano nel suo passaggio da prettamente lunare a lunisolare, ma probabilmente associati anche ad altri numeri e simboli mitologici) delle figure femminili volassero sui campi coltivati, per propiziare la fertilità dei futuri raccolti, da cui il mito della figura "volante". Secondo alcuni, tale figura femminile fu dapprima identificata in Diana,
la dea lunare non solo legata alla cacciagione, ma anche alla
vegetazione, mentre secondo altri fu associata a una divinità minore
chiamata Sàtia (dea della sazietà), oppure Abùndia (dea dell'abbondanza).
Un'altra ipotesi collegherebbe la Befana con una antica festa romana, che si svolgeva sempre in inverno, in onore di Giano e Strenia (da cui deriva anche il termine "strenna") e durante la quale ci si scambiavano regali.
La Befana si richiamerebbe anche ad alcune figure importate della stessa mitologia germanica, come ad esempio Holda e Berchta, sempre come una personificazione al femminile della stessa natura invernale.
Già a partire dal IV secolo d.C., l'allora Chiesa di Roma cominciò a condannare tutti riti e le credenze pagane,
definendole un frutto di influenze sataniche. Queste sovrapposizioni
diedero origine a molte personificazioni, che sfociarono, a partire dal Basso Medioevo, nell'attuale figura, il cui aspetto, benché benevolo, fu chiaramente associato a quella di una strega:
non a caso, fu rappresentata su una scopa volante, antico simbolo che,
da rappresentazione della purificazione delle case (e delle anime), in
previsione della rinascita della stagione, fu successivamente ritenuto
strumento di stregoneria, anche se, nell'immaginario, la Befana cavalca la scopa al contrario, cioè tenendo le ramaglie davanti a sé.
L'aspetto da vecchia sarebbe anche una raffigurazione simbolica
dell'anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare, così
come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di
bruciare dei fantocci vestiti di abiti logori, all'inizio dell'anno
(vedi, ad esempio, la Giubiana e il Panevin o Pignarûl, Casera, Seima o Brusa la vecia, il Falò del vecchione che si svolge a Bologna a capodanno così come lo "sparo del Pupo" a Gallipoli, oppure il rogo della Veggia Pasquetta che ogni anno il 6 gennaio apre il carnevale a Varallo
in Piemonte). In molte parti d'Italia, l'uso di bruciare o di segare in
pezzi di legno un fantoccio a forma di vecchia (in questo caso pieno di
dolciumi), rientrava invece tra i riti di fine Quaresima. In quest'ottica, anche l'uso dei doni assumerebbe, nuovamente, un valore propiziatorio per l'anno nuovo.
Condannata quindi dalla Chiesa, l'antica figura pagana femminile fu accettata gradualmente nel Cattolicesimo, come una sorta di dualismo tra il bene e il male. Già nel periodo del teologo Epifanio di Salamina, la stessa ricorrenza dell'Epifania fu proposta alla data della dodicesima notte dopo il Natale, assorbendo così l'antica simbologia numerica pagana.
Il carbone
- o anche la cenere - da antico simbolo rituale dei falò, inizialmente
veniva inserito nelle calze o nelle scarpe insieme ai dolci, in ricordo,
appunto, del rinnovamento stagionale, ma anche dei fantocci bruciati.
Nell'ottica morale cattolica
dei secoli successivi, nella calze e nelle scarpe veniva inserito solo
il carbone come punizione per i soli bambini che si erano comportati
male durante l'anno precedente.
Il nome "befana" poi, inteso come il fantoccio femminile esposto la notte dell'Epifania, era già diffuso nel dialettale popolare del XIV secolo, specialmente in Toscana e nel Lazio settentrionale, quindi utilizzato per la prima volta in italiano da Francesco Berni nel 1535, quindi da Agnolo Firenzuola nel 1541. Nel XVIII secolo una Istoria delle Befane fu scritta dall'erudito fiorentino Domenico Maria Manni.
Nei secoli più recenti, innumerevoli e largamente diffuse sono le
rappresentazioni italiane della Befana, spesso si tratta di un figurante
che si cala dal campanile della piazza di un paese, oppure di
vecchiettine travestite per distribuire dolci e doni ai bambini. Vi sono
ancora taluni rari luoghi in cui è rimasto, nel linguaggio popolare, il
termine Befana come, per esempio, nel paese di Montignoso, nel resto della Provincia di Massa-Carrara, in quella della Spezia nonché in Garfagnana e Versilia, con tradizioni non in linea con le consuete celebrazioni dell'Epifania. Nel 1928, il regime fascista introdusse la festività della Befana fascista,
dove venivano distribuiti regali ai bambini delle classi meno abbienti.
Dopo la caduta di Mussolini, la Befana fascista continuò ad essere
celebrata nella sola Repubblica Sociale Italiana.
Fonte wikipedia
Buona Epifania a tutti!
6 commenti:
Cara Shane, buona Epifania cara amica con un abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
E' interessante conoscere l'origine, non della festa dell'Epifania che ricorda l'arrivo dei Magi con i loro doni ma della Befana.In effetti molte sono le feste e le antiche credenze che servivano a propiziare il raccolto o a scacciare i mali dell'inverno e penso anche alla nostra "Giobia" un'altra vecchietta che si brucia l'ultimo giovedì di gennaio per scacciare i mali invernali. Ciaooooooooooooo
ciao
buon fine settimana e grazie per il biglietto di auguri. Ti ho mandato un'email.
bellissima!buon anno...baci simona;)
Qualcuna di queste cose la sapevo già, ma molte altre no :) Lettura quindi molto utile :)
Un saluto! :)
molto interessante il tuo post...grazie
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